lunedì 11 novembre 2013

Il design secondo Discipline: elogio della semplicità



Nell’ambito del design italiano non è facile imbattersi in una realtà giovane e dinamica, fuori dagli schemi. Per lo più ci si muove sempre nei soliti ambiti, nel reame del ‘già visto’ e tutto sommato del banale. Anche quando si tratta di proposte di design e arredamento dai nomi più altisonanti. Ma gli esperti e soprattutto gli operatori del settore ci hanno fatto l’abitudine, e ben difficilmente si fanno incantare dalle ultime sirene, spesso accompagnate dall’hype più sfacciato e privo di contenuti.



Contenuti che, al contrario, sono ben presenti nelle collezioni di design di Ichiro Iwasaki, uno dei designer che collaborano con la scuderia di Discipline, una bella realtà milanese che opera in ambito internazionale e si propone come una delle firme di design più innovative, soprattutto per quel che riguarda la scelta dei materiali. Sughero e bambù sono due delle scelte di elezione dei designer di Discipline, che in questo modo abbina la qualità delle forme alla sostanza dei contenuti.




Prodotti pregevoli, esteticamente accattivanti nella loro semplicità a volte spartana, in altri casi eccentrica e ‘divertente’ nelle soluzioni, ma sempre rigorosa e priva di inutili orpelli e manierismi. Gli oggetti di design di Discipline si collocano nelle case di chi vive con stile, ma senza ostentazione. Di chi ama le cose belle, ma non il lusso superfluo. Per la mia casa ho scelto due oggetti belli e semplici come il tavolino Bridge, di Iwasaki per l’appunto, e il porta candela Clip. All’insegna della disciplina, per raggiungere la perfezione.

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